LA VITTORIA PIU’ BELLA “Abbiamo una rosa di 12 elementi tra vecchie glorie del mondo dell’hockey e nuove leve che stanno dimostrando di essere all’altezza. Ma la mia vittoria più grande, al momento, è stata vedere la mamma di una nostra nuova leva con gli occhi lucidi dire: “Non credevo mai che mia figlia potesse praticare sport”…”.
GUERRIERO “La parola “precluso” non fa parte del mio vocabolario. Chi vuole può fare tutto, lo dice uno che a 5 anni si è fatto mettere braccioli salvagente e si è buttato dal trampolino in piscina a testimonianza del fatto che chi vuole raggiunge, chi non vuole si piange addosso. Da qui il nome warriors, guerrieri: bisogna lottare sempre, chi non lotta contro le avversità della vita è un perdente in partenza”.
IL BICCHIERE Alla “24 Ore di idee per la vita” indetta dal Csi, a Cernusco sul Naviglio, lo scorso fine gennaio, Fabio ha detto una frase che a noi di incodaalgruppo rimarrà sempre impressa: “Mi guardo indietro e non ho rimorsi, c’è chi sta peggio di me”. Fabio, sei uno dal bicchiere pieno? “No, assolutamente. Chi guarda il bicchiere pieno è uno già arrivato ed a 25 anni non posso esserlo. Nonostante la vita non sia stata sempre gentile con me, non credo che ciò che potevo dare ho dato, anzi, quello credo sia stato solo l’inizio. Non ho rimorsi perché per crescere bisogna sbagliare ed anch’io ho fatto e faccio i miei errori: ecco, è lì che devi dimostrare quanto vali, anche ammettendo di aver sbagliato”.
OLTRE “Nella mia sfortuna mi sento fortunato perché grazie a mia madre ed ai miei amici di una vita, Carmine e Daniele, mi è stato possibile praticare ciò che amavo fare, anche a 100km da casa solo per allenarmi. Altri questa fortuna non l’hanno avuta. Anche, soprattutto per questo è nato il nostro progetto”.
IL PADRE Dietro di lui c’è anche suo padre, il tenente dei carabinieri Filippo Merlino caduto a Nassiryah il 12 novembre 2003. Dove trovi questa forza granitica? “L’hai detto tu: dietro c’è mio padre e non è una frase d’effetto. Papà mi ha insegnato tanto in 14 anni della nostra vita: il rispetto delle regole, delle persone ed essere vicino a chi è più in difficoltà di me. Ma devo molto della mia forza anche a mia madre, veramente tosta, che ha dovuto caricarsi sulle spalle la nostra vita per permettermi di arrivare dove sono finora”.
VERSO GLI EUROPEI Torniamo allo sport: la squadra prosegue, tra meno di un mese partite per l’Olanda a fare il torneo d’Europa più prestigioso con le squadre più forti. Puntate a fare un bel podio su 14 squadre tra cui i campioni d’Europa. Come vi state preparando? ”Una squadra nuova, che ancora non ha giocato il suo primo campionato, si trova a disputare già un torneo come quello di Eindhoven: mi esalta parecchio, il livello in Europa è molto alto, le partite non saranno una passeggiata. E’ uscito il sorteggio del nostro girone: conosco solo due delle avversarie che incontreremo nella prima fase, il resto vedremo. Stiamo lavorando molto, il mister la settimana scorsa ci ha fatto una doppia seduta di allenamento più un torneo tosto dove abbiamo potuto vedere alcuni difetti da migliorare. Lo prepariamo molto a tavolino e sul campo, il 26 agosto si parte. Con l’organico che abbiamo la promozione in serie A1 è l’obiettivo”, la prossima stagione giocheremo in serie A2: funziona così per le nuove squadre”.
IN AZZURRO Il tuo sogno nel cassetto? ”Il mio obbiettivo direi, sognare non mi piace: spesso i sogni rimangono tali, gli obbiettivi invece puoi farli maturare. Il mio primario, ora, è rafforzare questo gruppo ed un giorno vedere che quell’imprinting professionistico che gli stiamo dando diventi tale a tutti gli effetti anche per essere il trampolino di lancio del nostro splendido movimento sportivo . Sul campo, invece, voglio vincere tutto nei prossimi anni e, perché no, provare a prendermi un posto in nazionale”.
GRAZIE “Nonostante tutto siamo un gruppo di pazzoidi: ogni scusa è buona per farci degli scherzi e dire stupidate anche questo fa gruppo. Vorrei ringraziare tutti i componenti della squadra perché senza loro ciò sarebbe stato vano e digli pubblicamente che sono parte di me: gli voglio un bene immenso”.
Fabio: l’indomabile – e contagiante – guerriero.
Alberto Francescut